giovedì 21 maggio 2020


The investment plan of the European Green Deal

The European Union is committed to becoming the world's first climate-neutral bloc by 2050, a goal that requires significant investment from both the public (at EU and Member State level) and the private sector.



The European Green Deal investment plan will mobilise EU funds and create an environment to facilitate and stimulate the public and private investment needed for the transition to a climate neutral, green, competitive and inclusive economy. The plan, which complements other initiatives announced under the Green Deal, has three dimensions:

Financing: mobilising at least € 1 000 billion of sustainable investment over the next ten years. The EU budget will devote an unprecedented share of public spending to climate and environment action, attracting private funds, and the European Investment Bank will play a major role in this;

an investment-friendly framework: providing incentives to unlock and redirect public and private investment. The EU will provide useful tools for investors, making sustainable finance a pillar of the financial system. It will also facilitate sustainable investment by public authorities by encouraging fiscal practices and green procurement and developing solutions to simplify state aid approval procedures in regions affected by the right transition;

practical support: the Commission will provide support to public authorities and promoters when planning, designing and implementing sustainable projects.

#timetobegreenitaly



mercoledì 20 maggio 2020


Analisi delle presenze straniere in Italia

Per il nostro turismo incoming è ormai una componente essenziale: il 50,5% delle presenze che si registrano ogni anno in Italia infatti sono generate da visitatori stranieri.

La figura 1 riporta i primi 10 mercati di riferimento in termini di presenze: nel 2018 sono stati Germania, Usa, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Svizzera, Austria, Polonia, Spagna e Russia.

Nella figura 2 è invece indicata la top ten dei Paesi per spesa turistica, che ci garantisce annualmente circa 44 miliardi di euro (dati 2019): nell'ordine, i Paesi sono Germania, Usa, Francia, Regno Unito, Svizzera, Austria, Canada, Spagna, Paesi Bassi e Australia. 

Come si può constatare, la Germania, con quasi 60 milioni di presenze annue e 7 miliardi di euro di spesa turistica nel 2018, salita a 7,6 miliardi nel 2019, è di gran lunga il primo mercato straniero per l’Italia e ha storicamente mostrato una predilezione per le destinazioni balneari adriatiche e per quelle lacuali e montane dell’Italia settentrionale.

L’attuale situazione che vive il Paese, ma anche buona parte dell’Europa, ci porta a prevedere che i flussi incoming verso l’Italia saranno nei prossimi mesi i più penalizzati: in particolare, i turisti tedeschi, la cui concentrazione più elevata si ha tradizionalmente tra luglio e agosto, presentano di solito anche un picco anticipato in occasione della Pentecoste che quest’anno cade tra fine maggio e primi di giugno.

A questo proposito, abbiamo cercato di capire quali potrebbero essere le province più esposte alla crisi dei flussi tedeschi.

Per avere un’idea più precisa, abbiamo preso in considerazione due diversi parametri: da una parte il tasso di internazionalità delle province italiane che rappresenta la quota di presenze straniere su quelle totali, e che restituisce la vocazione incoming di un territorio; dall’altra, un indicatore più specifico, ovvero il tasso di penetrazione del mercato tedesco sul mercato incoming complessivo di un’area, misurato come quota delle presenze tedesche su quelle stranieri totali.

Come emerge dalla figura 3, il primo indicatore è stato posto in ordinata e il secondo in ascissa: analizzando i dati di tutte le province italiane, sono stati scelti quelli che mettevano in luce le situazioni in teoria più critiche. Partendo dal dato medio nazionale del tasso di internazionalità delle presenze (50,5%) e da quello dell’incidenza a livello Italia del mercato tedesco su quello incoming complessivo (27,1%), nel quadrante in alto a destra sono state riportate le province più esposte alla crisi in quanto contemporaneamente più internazionali e più dipendenti dalla Germania rispetto alla media nazionale.


Fig. 3. Le province italiane con un tasso di internazionalità e una penetrazione del mercato tedesco superiore alla media nazionale (presenze, incidenza %) – 2018

Le più a rischio sono nell’ordine: Bolzano (71% di flussi tedeschi sul totale stranieri nel 2018, pari a 16,3 milioni di presenze in forse nelle destinazioni montane), seguita da Brescia e Rovigo (entrambe 49%, ma rispettivamente con 3,4 milioni di presenze concentrate sul Garda e 377mila presenze lungo l’Adriatico), Verona (44% e circa 13,5 milioni di presenze legate al Garda), Verbano-Cusio-Ossola (39% e circa 960mila presenze sui laghi Maggiore e D’Orta), Nuoro (34% pari a 436mila presenze), Venezia (30% e circa 8,2 milioni di presenze sulla costa adriatica) e Gorizia (28% e circa 351mila presenze sempre perlopiù attratte dall’Adriatico).

Per capire l’importanza che per questi territori ha il mercato tedesco, si consideri che le otto province sopra indicate attirano annualmente il 61% di tutte le presenze provenienti dalla Germania.

Venendo alla cronaca, in questi giorni il Governo tedesco ha avviato, in anticipo di due settimane rispetto all’Italia, la cosiddetta Fase 2 consentendo, seppure con modalità e tempi differenti nei diversi Länder, la progressiva riapertura di esercizi commerciali e di alcune scuole. La buona notizia per il settore è che anche le agenzie di viaggio sono state autorizzate a riprendere l’attività. Se a questo primo tentativo di ritorno alla normalità si aggiunge che per la Germania il nostro Paese è facilmente raggiungibile anche in auto, potrebbe esserci una concreta speranza che qualche tedesco possa riaffacciarsi nei prossimi mesi sui nostri laghi o sull’Adriatico, seppure sia irrealistico a oggi pensare di registrare i numeri ai quali siamo stati abituati nei decenni scorsi.



Fonte: Touring Club Italiano

sabato 2 maggio 2020

Fase 2, arrivano incentivi per bici e monopattini come opzione più sostenibile nelle città.



La ministra dei Trasporti Paola De Micheli:


“E’ allo studio il riconoscimento di un ‘buono mobilità alternativa, per i residenti nelle città metropolitane e aree urbane con più di 60.000 abitanti, pari ad euro 200 per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard e monopattini, ovvero per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale. Con la Fase 2 si metteranno in movimento circa 3 milioni di persone sull’intero territorio nazionale, molte delle quali utilizzeranno mezzi pubblici. Occorre quindi che sia le aziende dei trasporti che l’utenza si attengano all’osservanza di misure necessarie a garantire un regolare svolgimento di questa seconda fase, al fine di ulteriormente contenere il diffondersi del contagio”.



venerdì 1 maggio 2020



Intervento a Montecitorio del Presidente Conte del 30.4.2020
Intervention in Montecitorio by the President Conte on 30.4.2020


"Ampio spazio alle famiglie nei prossimi provvedimenti"
Per quanto riguarda le misure ad hoc per le famiglie "il governo intende dedicare alle famiglie lo spazio che meritano nei prossimi provvedimenti. Sarà cruciale preparare e sostenere progetti territoriali, tutelando anche il diritto al gioco, all'attività motoria, senza compromettere le norme di distanziamento sociale" dice il premier. "Condivido l'urgenza di ripensare gli spazi educativi in forma dilatata",spiega. "Specifica attenzione dovrà essere dedicata al tema della disabilità, anche dal punto di vista economico". 



"Wide room for families in the next steps."
As regards ad hoc measures for families "the government intends to give families the space they deserve in future measures. It will be crucial to prepare and support territorial projects, also protecting the right to play, to motor activity, without compromising the rules of social distancing," says the Prime Minister. "I share the urgency of rethinking educational spaces in a dilated form," he explains. "Specific attention must be paid to the theme of disability, also from an economic point of view".